Jerzy Kukuczka e il rifugio Stożek | il racconto di Mario Corradini

Mario Corradini, alpinista e scrittore trentino e il suo incondizionato amore per l’alpinismo polacco. Una passione che lo porta spesso ad arrivare al cuore di questi grandi uomini che hanno fatto e stanno facendo la storia dell’alpinismo mondiale. Scalatori sì, ma prima di tutto uomini umili e con grande spirito di sacrificio.

Di Mario Corradini

La casa di montagna dell’indimenticato Jerzy Kukuczka si trova a Istebna sui monti Beskidi. Montagne poco elevate e interamente ricoperte di vegetazione, tra la Polonia, la Repubblica Ceca e la Slovakia. Qui ci sono grandi foreste di conifere e il legno è una preziosa risorsa, specialmente per la costruzione di abitazioni. È risaputo che i polacchi sono maestri nel costruire case in legno e anche la casa di Kukuczka, in località Wilcze, a Istebna, è in legno. È una casa antica, con tronchi a vista anche all’interno. Tra una trave e l’altra è posizionata la paglia intrecciata in modo da colmare le lievi differenze tra i tronchi e isolare completamente le pareti.

Jerzy era fiero di questa sua “casa di montagna” e vi soggiornava volentieri tra una spedizione e l’altra. I monti Tatra da qui sono abbastanza lontani, richiedono circa mezza giornata di viaggio. Jerzy allora si allenava sui piccoli monti Beskidi, partendo a piedi da casa e correndo fino al rifugio Stożek. Un grande rifugio a quota 957 metri, il più antico di queste montagne. Un rifugio di vecchia concezione, che normalmente si raggiunge da Istebna in circa un’ora e mezza, seguendo un sentiero segnato. Questo sentiero, in alto, dal monte Kiczory 989 metri, si snoda su una cresta che vede il confine di stato tra la Polonia e la Repubblica Ceca. Il rifugio, come detto, è di stile antico. Una grande costruzione in muratura con ampia sala bar-ristorante e camere al piano superiore. Ha festeggiato i 100 anni lo scorso 9 luglio.

Una bella foto ritrae Mario Corradini e Cecylia Kukuczka nei pressi del rifugio Stożek
(Foto archivio Mario Corradini)
La targa per ricordare i 100 anni
della costruzione del rifugio Stożek

All’interno, sulla parete di fronte al bar, documenti antichi e foto in bianco-nero raccontano la sua storia, mentre un grande tabellone, oltre che riportare una sintetica descrizione, elenca i vari gestori che si sono succeduti. Il rifugio Stożek è un luogo molto frequentato. Vi salgono, in ogni stagione (è aperto infatti anche in inverno), tantissime persone, partendo da varie località sia della Polonia sia della Repubblica Ceca. Dalla cittadina di Wisła è possibile accedervi con seggiovia che arriva a qualche centinaio di metri dal rifugio ed è funzionante anche in estate.

Jerzy Kukuczka andava spesso al rifugio Stożek. Vi saliva di corsa o a passo lento in compagnia dei suoi famigliari o di amici che venivano a trovarlo.

Oggi Jerzy Kukuczka è ricordato nella “Izba Pamieci Jerzego Kukuczky”; un piccolo museo di due stanze, nella sua casa a Istebna. Qui sono esposti libri, distintivi, targhe, riconoscimenti, materiali d’arrampicata e equipaggiamenti delle spedizioni. Un museo molto piccolo per ricordare la vita del grande Kukuczka e onorare le sue imprese.

la casa museo di Kukuczka a Istebna
(Foto archivio Mario Corradini)
Cecylia Kukuczka nel museo con una scolaresca
(Foto archivio Mario Corradini)

Completare la visita a questo museo con la facile escursione al rifugio Stożek non è solo una buona idea ma vuol dire anche percorrere un tracciato seguito da Jurek (così chiamavano Jerzy i suoi amici) centinaia di volte. Arrivati al rifugio si potrà gustare una birra fresca con l’aggiunta di uno speciale sciroppo che ne ammorbidisce il sapore, profumandola con varie spezie, tra cui la cannella.

Jerzy Kukuczka e Mario Corradini a Trento anno 1989 (foto Bruno Frezza)